l’arcobaleno nella tempesta.

 “Possiamo farcela, lo sai,
se stiamo insieme. A volte
diventa buio, ci sono rumori
e silenzi che non possiamo penetrare
dobbiamo solo rimanere vicini,
sentirci vivi uno con l’altro all’alba,
studiarci bene alla luce del sole,
riscaldarci nelle notte tempestose,
cantare i nostri sogni all’oceano stellato
e bisbigliarci le nostre verità all’orecchio.
Troverò abbastanza ragione e speranza per noi,
trova quella e trovane in te e nell’amore stesso,
ce la faremo serenamente, mio caro.”

E’ incredibile come pensassi di conoscere veramente me stessa. ne ero così convinta che quasi mi facevo noia, tanto ero prevedibile. poi invece, un bel giorno, non saprei dire quando ma comunque recentemente, qualcosa avvenne dentro me. poco a poco emerse ciò che celo dentro me, che ho celato nella speranza di poter far funzionare i rapporti con le persone attorno a me, ingannando me stessa e il mio vero Io. ecco spiegato il motivo della perenne insoddisfazione anche quando i nostri litigi sembravano conclusi. v’era qualcosa che non andava e ho capito cosa fosse. per la maggior parte delle volte ero comunque IO a cercarti, io a tentare di spianare la strada, io quella che parlava per ore cercando una soluzione mentre tu avresti evitato tutto questo. così ecco che anche quando eri disposto a chiedere scusa non la sentivo come una cosa vera, semplicemente perchè se in quel contesto ci trovavamo lì era perchè IO l’avevo deciso, non tu. sto imparando a dire di no. a tirarmela un po’ anch’io, anche dopo così tanti anni di fidanzamento. e invertire la rotta e cambiare un comportamento è quasi più difficile per chi questo atteggiamento non lo attribuisce a te, al tuo essere, della serie: “come? tu non fai così di solito..” che se lo ritrova davanti da un momento all’altro senza apparentemente motivo. la mia giustificazione? ero stanca, così si cambia. se sei disposto ad accettare questo mio mutato atteggiamento nei confronti della vita e della nostra relazione ben venga. soddisfatta io in primo luogo, altrimenti pazienza. significa che della vita non hai capito nulla perchè l’uomo è in continua evoluzione, sempre e comunque. specie in certe tappe della vita in cui avverti la sensazione che tante cose debbano mutare, magari non sai bene cosa o forse ne hai un’idea ma non sai come fare nè da dove partire. poi quando cominci a fare quel benedetto passo (che poi è la cosa più difficile secondo me) allora tutto pare in discesa. è l’inazione che frega, quella che genera pensieri nella testa di ciò che vorresti cambiare ma non sai come fare e allora te ne resti lì con la tua insoddisfazione tra le mani senza sapere da dove partire e alla fine non concludi nulla. resta la tristezza di fondo di non essersi saputo addentrare nella vita, però. ebbene, sai una cosa? sono passata all’azione. ho passato mesi a crogiolarmi nel dolore senza sapere perchè. poi una volta compreso ciò che in primo luogo andava mutato ho trascorso altrettanto tempo a cercare di metterlo in pratica con non poche paure. poi un bel giorno lo faccio, quel simpatico primo passo, e comincio a conoscere gente nuova, gente incredibilmente a me affine, inizio un nuovo percorso di studi (senza abbandonare quello precedente) e questo mi rende felice, sogno un futuro con te senza fretta, senza quell’attesa opprimente che mi portava a pensare: “oddio è tardi, dovremmo già essere sotto lo stesso tetto e invece siamo ancora qui a studiare..” e pensieri affini. così a poco a poco la vita raggiunge un certo equilibrio. ecco io vorrei che anche tu trovassi la tua via, il percorso per cui sei venuto al mondo. lo desidero così tanto che sto cercando in tutti i modi di farti capire l’importanza di determinati valori. no, non sono una maestrina o un santone presuntuoso. forse ho solo avuto la fortuna di non avere avuto i disagi familiari che hai vissuto sulla tua pelle in tenera età ma che prima o poi dovrai pur affrontare. ed io attendo solo quel giorno perchè, sono convinta, arriverà. e proverai tanto dolore, perchè è così che deve essere, quel dolore che ti scava dentro nel profondo, lasciandoti una sensazione di vuoto incolmabile che poi vedrai, ti assicuro, potrà essere riempito d’amore e di buoni propositi per il futuro. devi solo saper cogliere l’istante in cui accadrà. nel frattempo ti dico che stasera mi manchi, mi manchi da morire, perchè è da domenica che non ci vediamo, perchè ci sono stati solo silenzi e botte in testa in questi giorni. ma tengo duro perchè è giusto così, perchè devi capire. e se questo è l’unico modo (sempre se servirà a qualcosa) io lo farò, in primo luogo per me stessa. perchè cedendo subito al tentativo di vedersi – facendo finta di nulla – andrei contro il mio essere e i miei propositi, quindi starei male con me stessa. invece oggi, nonostante le discussioni, le parole taglienti e i silenzi, sono stata bene. forse perchè so stare bene con me stessa ed è una sensazione che non provavo da troppo. è bello riscoprirla e non ne avrei mai abbastanza ora. nubi oscure là fuori squarciano il cielo pacifico, ma non si decide a piovere. odo il rombo di un tuono in lontananza e alcune candele mi tengono compagnia nel silenzio della sera. chissà se anche tu stai pensando a me.          

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